Dietro il Sipario Ottobre 2021 Anno 18 numero 10 Periodico mensile di informazione e cultura a cura dell’U.N.I.Vo.C Sezione di Reggio Emilia Mensile realizzato in: Stampa in caratteri tipografici, CD in testo e audio, Stampa Braille e Stampa ingrandita. Mensile inviato ai Soci; alle Asl, agli Organi Istituzionali dello Stato; agli Enti Locali; alle strutture u.i.c., alle strutture U.N.I.Vo.C, Enti, Associazioni Varie e quanti ne fanno richiesta. Manoscritti e foto anche se non pubblicati non vengono restituiti. Per motivi tipografici, gli articoli possono essere adattati a dimensioni ottimali per la rivista. Gli articoli pubblicati rispecchiano l’esclusivo pensiero degli autori. 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A PARTIRE DAL PROSSIMO AUTUNNO - Riprendono le lezioni di chitarra individuali a partire dal 15 di settembre ogni mercoledì; - Nella prima decade di ottobre, si organizzerà la Maratonina per non vedenti; - IX Torneo di Briscola che si terrà nei primi di dicembre; - Si concluderà l’anno con una ricca Tombolata prima delle festività natalizie; - Si continuano le lezioni di ginnastica dolce posturale. Augurandoci che il COVID ci permetterà di svolgere il programma sopra citato. L’U.N.I.Vo.C. ORGANIZZA - LEZIONI INDIVIDUALI DI CHITARRA Si impartiscono lezioni individuali di chitarra per principianti. Ogni lezione ha la durata di un'ora con costo orario di 15 euro. L'U.N.I.Vo.C. contribuirà a tale spesa con un importo pari a 7 euro, lasciando a carico dei partecipanti al corso i restanti 8 euro. Il corso ha la durata di 10 settimane con una lezione settimanale. In caso si intendesse partecipare o per ulteriori informazioni contattare direttamente l’U.N.I.Vo.C. tramite l’indirizzo email univocre@virgilio.it o telefonicamente al numero 0522/430745. Dispersione scolastica: sette punti in meno grazie al Patto educativo di comunità Si dice che la "culla" dei Patti Educativi Territoriali sia l'Emilia Romagna. Il P.E.CO che ci racconta Giovanni Lolli è nato nel 2015 a Copparo (FE), dinanzi all'impressionante dato di una dispersione scolastica che sfiorava il 25%. Operativo dal 2018, in tre anni la dispersione è scesa di sette punti percentuali grazie a tre azioni: didattica personalizzata, orientamento, attivazione della comunità Meno sette punti percentuali di dispersione scolastica in sei anni, grazie al P. E. CO. Siamo nel basso ferrarese, zona di “aree interne”, fra gli allevamenti di cozze e vongole di Goro e il polo di meccanica meccatronica di San Giovanni di Ostellato. Il Patto Educativo di Comunità, finanziato con 500mila euro dalla Regione Emilia Romagna, unisce 14 scuole, 9 Comuni, due servizi sociali, una Asl e una quarantina di enti di Terzo Settore. A raccontarlo è Giovanni Lolli, presidente della Fondazione San Giuseppe, un ente di formazione professionale accreditato dalla Regione Emilia Romagna con sede a Copparo e Codigoro. Come nasce il vostro P.E.CO- Patto educativo di comunità? Nasce dal Tavolo Adolescenti del Piano di Zona. Eravamo alla fine 2015 e facendo una fotografia delle problematiche che riguardavano i nostri adolescenti, rilevammo un 24,4% di dispersione scolastica, in pratica un under18 anni su quattro lasciava la scuola senza avere un titolo di studio. È un dato che interrogava la comunità tutta, non solo la scuola. Misurando la dispersione sul sistema integrato e non solo sul segmento scuola, considerando cioé anche la formazione professionale, eravamo al 17%: di meno, ma comunque tanto. Sono stati individuati anche alcuni target più critici: l’87% della dispersione riguardava ragazzi con disabilità, Bes e DSA, stranieri, alunni che avevano già una bocciatura alle spalle. E quasi il 78% si sviluppa nel primo anno di scuola secondaria di primo grado, fra i 14 e i 15 anni: questo significa che è frutto di un orientamento scolastico sbagliato. È anche vero che in Emilia Romagna a differenza delle altre regioni d’Italia dove l’accesso è diretto, non è possibile accedere alla IeFP dopo la terza media: prima occorre aver fatto un anno di scuola superiore. La IeFP è una scuola di seconda opportunità, un vecchio retaggio culturale che speriamo di risolvere al più presto. Qual è stata la “diagnosi”? Una rete territoriale completamente assente a supporto delle scuole e un coordinamento inesistente. La comunità non era consapevole di un dato così preoccupante e anche nelle scuole che avevano più sensibilità al tema vi erano modus operandi molto difformi, non c’era un modello scientifico di riferimento, ogni scuola gestiva la situazione a seconda della sensibilità del dirigente o degli insegnanti: mancava anche una figura preposta nelle scuole, quella che oggi è la figura strumentale contro la dispersione scolastica. Il Tavolo Adolescenti ha creato una commissione specifica che lavorasse sulla dispersione, immaginando un intervento che si concentrasse sull’ambito scolastico-formativo pur essendo consapevoli che il tema è multifattoriale. Avendo capito che capito che la dispersione scolastica partiva da un’offerta formativa scollegata dalle esigenze del mercato del lavoro del territorio e da uno scarsissimo sistema di orientamento, siamo partiti quindi da tre aspetti: l’orientamento scolastico, l’innovazione didattica e la comunità intera intesa come comunità generatrice di risorse. Sono questi i tre assi del Patto. Quante realtà sono coinvolte nel Patto? Abbiamo 9 istituti comprensivi, 4 secondarie di secondo grado, la formazione professionale. Un sistema integrato di 14 realtà unite a 9 comuni. In più il Patto coinvolge due servizi sociali, l’ASL con la Uompia e il Sert e una quarantina di realtà del terzo settore - cooperative sociali, associazioni sportive e di volontariato - che danno il vero valore aggiunto agli interventi integrati contro la dispersione. Il protocollo è entrato in funzione nel 2018, ha una durata di tre anni ed è stato finanziato dalla Regione con 500mila euro. Quest’anno sarà rinnovato con qualche miglioramento: abbiamo già pronta una bozza del nuovo protocollo da condividere e firmare. Il P.E.CO ha dato molti strumenti alle scuole e alla comunità: dai percorsi individualizzati ai percorsi ponte, le attività di orientamento che vedono il coinvolgimento importante delle imprese, i centri di ascolto in tutte le scuole partner con uno psicologo che garantisce dalle 5 alle 8 ore giornaliere, il counseling individuale per l’orientamento, i laboratori STEM pomeridiani da ottobre a maggio, i percorsi ad alta intensità educativa in tutti i 9 comuni, la formazione per i docenti e i genitori. Più un’azione non finanziata dal patto ma molto importante, una ricercazione con un monitoraggio trimestrale della dispersione scolastica Il primo passo del Patto qual è stato? Intanto abbiamo creato due figure strumentali in ogni scuola: l’orientatore e il referente della dispersione scolastica. Entrambi operano con modello tecnico-scientifico avallato dall’Università di Bologna, in modo coordinato e con le debite differenze tra scuola secondarie di primo grado e di secondo grado. Abbiamo attivato un protocollo che tutti gli attori hanno firmato, che definisce ruoli e tempi ben precisi, perché la questione temporale non è ari. Il ragazzino prima di abbandonare la dà dei segnali, ed è lì che devi intervenire. Oggi si sa perfettamente chi e cosa e in quali tempi. Per esempio dopo sette giorni di assenza senza giustificazione, il dirigente evidenzia il caso alla comunità ed entro sette giorni da questa comunicazione parte la macchina di azioni: significa che al primo campanello d’allarme oggi c’è un sistema integrato che fa capo alla comunità che interviene. Non è la scuola che interviene su dispersione scolastica ma è l’intera comunità. Il ragazzino viene subito preso in carico, comprese le aree del tempo libero e dello sport. Se frequenta una società sportiva, facciamo leva su quella per recuperarlo nel percorso scolastico, è l’allenatore che diventa un attore cruciale… questo ha impatto motivazionale fortissimo. Abbiamo prodotto delle Linee Guida contro la dispersione scolastica, per rendere omogeneo l’intervento; con schede per il passaggio tra scuola e scuola, con i ragazzini più deboli che sono già “attenzionati” ai nuovi insegnanti, così che sin dai primissimi giorni si possa mettere in atto un sistema preventivo. Il punto è che bisogna togliere la scuola dall’isolamento, perché la scuola da sola non ce la fa. Abbiamo ingegnerizzato il processo, messo su una macchina organizzativa per attivare risposte nel territorio: solo in casi gravissimi siamo arrivati all’intervento del Tribunale per i Minorenni, vuol dire che la comunità è risuscita in autonomia a gestire la gran parte delle situazioni. Intervenendo sulle leve della comunità abbiamo visto che si può aggredire in modo strutturato la dispersione scolastica, con risultati particolarmente significativi. Quali? Al 30 giugno 2021 avevamo una dispersione scolastica del solo segmento scuola al 17,7% contro – lo ricordo – il 24,4% del 2015. E come sistema integrato – partivamo dal 17% – siamo all’11%, quasi in linea con il 10% che chiede l’Europa. Significa che abbiamo recuperato 7 punti rispetto a sei anni fa. Un lavoro immane, che però ha dato risultati eccellenti. Oggi abbiamo una rete di comunità a supporto delle scuole, con una capacità di intervento a sette giorni e un sistema che fornisce dati ogni tre mesi, articolati per ogni scuola e per ogni segmento formativo. C’è stata una presa di coscienza forte, le scuole hanno rimesso in discussione in maniera forte il loro modus operandi, ma devo dire che l’innovazione forte è stata sulla comunità: togliere la scuola dall’isolamento vuol dire rendere attori le comunità, a partire dai sindaci. All’inizio lei ha indicato tre leve: l’attivazione della comunità intera, l’orientamento scolastico e l’innovazione didattica. Della comunità abbiamo parlato molto. Cosa prevede il Patto invece sull’orientamento? Abbiamo completamente cambiato il paradigma: con uno slogan potremmo dire “da orientamento vetrina a scelta consapevole”. Il processo orientativo oggi inizia in prima media e accompagna le attitudini e le motivazioni dei giovani ma anche la famiglia stessa: arriva alla scelta e poi prosegue fino alla maturità. Ci sono percorsi che coinvolgono il ragazzo e la famiglia, seminari, incontri con specialisti, testimonianze aziendali nelle scuole… La vera innovazione è nella didattica, oggi è una didattica per competenze. Per la secondaria di secondo grado oltre alle testimonianze aziendali c’è una osmosi molto forte con le aziende del territorio per gli stage e per l’alternanza scuola lavoro. È stata fatta anche un’operazione molto bella su una parte del nostro territorio dove siamo intervenuti sulla riconfigurazione dei percorsi scolastici. San Giovanni di Ostellato è polo della meccanica meccatronica ma sul territorio fino a tre anni fa non c’era una scuola che preparasse periti meccanici o meccatronici. Da due anni abbiamo un percorso quinquennale di perito meccatronico, è un intervento importante perché i giovani vedono la continuità del percorso di studio nelle aziende: al contrario invece se i giovani non vedono opportunità di lavoro coerenti con gli studi, se ne vanno. Anche come formazione professionale post diploma diamo intervenuti a correggere il gap… Grazie al Patto, nei forum di programmazione scolastica e formativa ci si incontra come sistema formativo e come sistema aziendale e si concorda la politica formativa anno per anno: è una programmazione di cui siamo molto orgogliosi, il patto ha istituzionalizzato le relazioni. C’è un risultato del Patto di cui è particolarmente orgoglioso? Ovviamente questo della riduzione della dispersione. C’è però un altro aspetto, molto specifico del nostro territorio, particolare, su cui proprio grazie al P.E.CO. staimo iniziando a incidere… Quale? In Emilia Romagna la disoccupazione è al 7,5%, quella giovanile è intorno al 18-19% e quella femminile al 20%. Sul nostro territorio, che rientra nelle aree interne, le cose sono peggiori:, la disoccupazione giovanile è intorno al 12,8%, circa 4-5 punti in più di quella regionale e quella femminile è al 27%. E poi c’è il Comune di Goro, 4.900 anime, che vive prevalentemente di pesca e acquacoltura, che praticamente non conosce disoccupazione giovanile ma ha una dispersione scolastica al 30%, perché tanti ragazzini lasciano la scuola prestissimo per andare a vongole. Attraverso il Patto stiamo lavorando affinché i ragazzi fino a 18 anni possano essere assunti solo se hanno assolto l’obbligo scolastico: qualche cooperativa ci ha chiuso le porte in faccia, qualcuna invece ha già messo questa clausola nel proprio statuto. In parallelo lavoriamo sulla qualificazione delle competenze: noi siamo l’unico in ente IeFP in Italia ad avere un percorso per operatore della pesca e del’acquacoltura, che nasce su richiesta delle centrali cooperative per arginare il fenomeno della dispersione scolastica. È un esempio bellissimo di come il Patto possa istituzionalizzare le relazioni, responsabilizzare le comunità: siamo tutti parte integrante di un sistema. E rispetto alla didattica? Abbiamo lavorato molto sulla centralità della persona, sul come mettere la persona al centro del processo educativo e formativo contro una didattica troppo standardizzata. Questa personalizzazione della didattica parte già dai primi campanelli di allarme, dopo i primi mesi. Abbiamo messo in atto tutta la nostra creatività pedagogica in classe: tutte le 14 scuole hanno un centro di ascolto che opera con ragazzi, famiglie e insegnanti - perché un aspetto importante è dare supporto agli insegnanti dal momento che sono loro a interagire con i ragazzi, dandogli competenze psicopedagogiche per avviare interventi motivazionali. C’è uno psicologo, c’è la tutorship nella didattica, ci sono pedagogisti che facilitano il processo di apprendimento. Abbiamo inserito laboratori didattici innovativi, digitali, STEM, di robotica… con la logica delle scuole aperte, perché l’intervento educativo non si esaurisce il mattino. Ogni comune ha messo a disposizione degli spazi, che abbiamo chiamato spazi ad alta intensità educativa, in continuità con i percorsi scolastici che garantiscono stimoli, motivazione, nuove forme di socialità… È importantissimo perché la dispersione scolastica porta anche all’isolamento dei ragazzi, che può significare via via scivolare verso devianza e demotivazione. Tratto da Vita.it, scritto da di Sara De Carli Linee guida del nuovo 5 per mille: vediamoci chiaro Il rendiconto dovrà essere suddiviso in tre parti: la prima che contenga la scheda anagrafica e le informazioni relative all’ente; la seconda deve fornire un rendiconto delle spese sostenute riconducendo le singole spese a 5 macro voci (risorse umane, spese di funzionamento, spese per acquisto beni e servizi, spese per l’attività di interesse generale, accantonamento); la terza parte, invece, deve contenere un elenco di tutti i giustificativi di spesa a supporto degli importi che sono stati inseriti Arrivano le linee guida per il nuovo 5 per mille ridisegnato dalla riforma del Terzo settore. Con il decreto direttoriale n 488 appena pubblicato il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali fornisce alle realtà non profit i chiarimenti necessari per poter adempiere agli obblighi di rendicontazione previsti dal D.P.CM. del 23 luglio 2020. Ma cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta e quali sono le novità di maggior rilievo. Anzitutto è importante precisare che le linee guida pubblicate si riferiscono ai soli enti del volontariato. Una categoria questa che quando diventerà operativo il registro nazionale del Terzo settore (RUNTS) sarà sostituita da quella degli “enti del Terzo settore” (ETS). Con la conseguenza che le nuove regole dettate dal decreto sopra citato trovano applicazione nel periodo transitorio per le sole organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e ONLUS destinatarie del contributo del 5xmille. Con la messa in funzione del RUNTS, invece, le linee guida diventeranno obbligatorie per tutti gli enti che, una volta iscritti al Registro, assumono la qualifica di ETS. Per quanto riguarda le tempistiche di adozione, invece, il decreto direttoriale precisa che le linee guida sono già operative con riferimento al contributo del 5xmille relativo all’esercizio 2020. Pertanto, gli enti che lo abbiano percepito dovranno, entro un anno dalla ricezione delle somme, predisporre un apposito rendiconto, corredato dalla relazione illustrativa. Con particolare riferimento a questi due documenti, le linee guida forniscono importanti chiarimenti sulle modalità di redazione. Anzitutto viene messo a disposizione delle realtà non profit un modello esemplificativo di come debba essere strutturato il rendiconto. All’interno di questo documento sarà necessario indicare i seguenti elementi: ? i dati identificativi del beneficiario, ovvero la denominazione sociale, il codice fiscale, la sede legale, l’indirizzo di posta elettronica e lo scopo dell’attività sociale; ? l’anno finanziario cui si riferisce l’erogazione, la data di percezione e l’importo; ? le spese sostenute per il funzionamento dell’ente, ivi incluse quelle per risorse umane e per l’acquisto di beni e servizi, dettagliate per singole voci di spesa; ? le altre voci di spesa comunque destinate ad attività direttamente riconducibili alle finalità e agli scopi istituzionali del soggetto beneficiario; ? eventuali accantonamenti delle somme percepite per la realizzazione di progetti pluriennali, con durata massima triennale, fermo restando l’obbligo di rendicontazione successivamente al loro utilizzo. Pertanto, il rendiconto dovrà essere suddiviso in tre parti: la prima che contenga la scheda anagrafica e le informazioni relative all’ente; la seconda deve fornire un rendiconto delle spese sostenute riconducendo le singole spese a 5 macro voci (risorse umane, spese di funzionamento, spese per acquisto beni e servizi, spese per l’attività di interesse generale, accantonamento); la terza parte, invece, deve contenere un elenco di tutti i giustificativi di spesa a supporto degli importi che sono stati inseriti. Particolare attenzione dovrà essere prestata alle spese sostenute e riportate nel rendiconto. Queste per essere ammissibili non solo devono essere pertinenti alle attività statutarie svolte dall’ente ma per di più effettive, comprovabili, tracciabili, contabilizzate e legittime. Per quanto concerne, invece, la relazione illustrativa che gli enti sono tenuti a predisporre, questa dovrà essere strutturata in forma discorsiva e dovrà contenere una parte (massimo una pagina) in grado di fornire una presentazione dell’ente delle sue finalità ed un’altra in cui dar conto delle attività concretamente svolte con le somme ricevute a titolo di cinque per mille. Attenzione però perché l’adempimento relativo alla predisposizione del rendiconto e della relazione, grava in capo ai soli enti che abbiano percepito somme superiori a 20mila euro. Diversamente per i percettori di importi inferiori a tale soglia, sussiste solo un obbligo alla conservazione dei documenti redatti per dieci anni. Infine, i soli enti percettori del 5xmille per somme superiori a 20mila euro sono tenuti a pubblicare, in un’ottica di trasparenza, sul proprio sito internet il rendiconto e la relazione illustrative e darne comunicazione entro giorni al Ministero del lavoro. Questo ultimo chiarimento è molto importante e consente di evitare ulteriori aggravi per gli enti che percepiscono somme si importo ridotto. Importante è ribadire che gli adempimenti descritti sono obbligatori e in caso di inottemperanza il Ministero del lavoro, come chiarito nelle stesse linee guida, potrà diffidare l’ente a provvedervi entro trenta giorni. In caso di inerzia è prevista una sanzione pecuniaria pari al 25% del contributo percepito. Con la pubblicazione delle linee guida relative al 5 per mille si chiude quindi un altro importante tassello della riforma del terzo settore attraverso il quale vengono forniti gli strumenti per valorizzare questa fondamentale misura di sostegno alle attività di interesse generale degli ETS. Tratto da Vita.it, scritto da Gabriele Sepio CALENDARIO TEATRALE OTTOBRE - DICEMBRE 2021 Ottobre - Teatro Cavallerizza Domenica 17 ottobre 2021, ore 18.00 mk / Michele Di Stefano - maqam Prima assoluta di Michele Di Stefano e Lorenzo Bianchi Hoesch con Biagio Caravano, Andrea Dionisi, Sebastiano Geronimo, Laura Scarpini, Loredana Tarnovschi, Francesca Ugolini composizione e musica elettronica Lorenzo Bianchi Hoesch canto, tromba e santur Amir ElSaffar coreografia Michele Di Stefano luce Giulia Broggi - Teatro Municipale Valli Mercoledì 20 ottobre 2021, ore 20.30 Solisti della Mahler Chamber Orchestra 50° Igor Stravinskij - Teatro Municipale Valli Sabato 23 ottobre 2021, ore 20.30 Katia e Marielle Labèque, pianoforte 50° Igor Stravinskij - Teatro Cavallerizza Domenica 24 ottobre 2021, ore 18.00 Marco D’Agostin - Best regards di e con Marco D’Agostin suono, grafiche LSKA testi Chiara Bersani, Marco D’Agostin, Azzurro D’Agostino, Wendy Houston luci Giulia Pastore costruzione scene Andrea Sanson consulenza scientifica The Nigel Charnock Archive, Roberto Casarotto consulenza drammaturgica Chiara Bersan, Claudio Cirri, Wendy Houston, Tabea Martin, Alessandro Sciarroni consulenza tecnica Eleonora Diana, Luca Poncetta, Paola Villani movement coach Marta Ciappina - Teatro Cavallerizza Venerdì 29 ottobre 2021, ore 20.30 Vox in bestia - Un progetto di Laura Catrani 700° Dante Alighieri Laura Catrani soprano Tiziano Scarpa testi e voce narrante Peppe Frana chitarra elettrica Gianluigi Toccafondo video animazioni musiche di Fabrizio de Rossi Re (Inferno), Matteo Franceschini (Purgatorio), Alessandro Solbiati (Paradiso) e del tempo di Dante - Palcoscenico del Teatro Valli Sabato 30 ottobre 2021, ore 20.30 Intelletto d’amore (e altre bugie) - Michele Marco Rossi, violoncello Con voce di Andrea Camilleri Un progetto di Michele Marco Rossi, in collaborazione con Andrea Camilleri Michele Marco Rossi violoncello Paolo Aralla elettronica Andrea Camilleri voce registrata musiche commissionate a Vittorio Montalti, Pasquale Corrado, Noriko Baba, Matteo Franceschini e di Paolo Aralla, Hildegard von Bingen, Marin Marais, Fabrizio De André - Teatro Ariosto Domenica 31 ottobre 2021, ore 18.00 Inferno 2021 - Edizione restaurata del film del 1911 con musiche live 700° Dante Alighieri Inferno (1911) un film di Francesco Bertolini e Adolfo Padovan fotografia Emilio Roncarolo – scenografia Sandro Properzi, Francesco Bertolini con Salvatore Papa (Dante), Arturo Pirovano (Virgilio), Giuseppe De Liguoro (Farinata / Pier Delle Vigne / Ugolino), Attilio Motta, Emilio Beretta, A. Milla (Lucifero) – produzione Milano Films, 1911 versione restaurata dalla Cineteca di Bologna (2011) colonna sonora dal vivo di Edison Studio Mauro Cardi, Luigi Ceccarelli, Fabio Cifariello Ciardi, Alessandro Cipriani elaborazione video Salvatore Insana Novembre - Collezione Maramotti Giovedi 4 novembre 2021, ore 20:30; Venerdi 5 novembre, ore 20:30; Sabato 6 novembre, ore 16:00 e 19:00; Domenica 7 novembre, ore 16:00. Peeping Tom - La Visita Spettacolo Vincitore del Fedora - Van Cleef & Arpels Prize for Ballet 2021 Ideazione e direzione Gabriela Carrizo sound design Raphaëlle Latini luci Amber Vandenhoeck produzione Fondazione I Teatri co-production Peeping Tom, Collezione Maramotti (Reggio Emilia), Frans Brood Production, KMSKA – Koninklijk Museum Voor Schone Kunsten Antwerpen, Nexo + - Teatro Municipale Vialli Sabato 6 novembre 2021, ore 20:30; Domenica 7 novembre, ore 18:00. Peeping Tom • Triptych The missing door, The lost room and The hidden floor Ideazione e regia Gabriela Carrizo and Franck Chartier Interpreti Konan Dayot, Fons Dhossche, Lauren Langlois, Panos Malactos, Alejandro Moya, Fanny Sage, Eliana Stragapede, Wan-Lun Yu Musiche: Raphaëlle Latini, Ismaël Colombani, Annalena Fröhlich, Louis-Clément Da Costa Luci Tom Visser Scene Gabriela Carrizo, Justine Bougerol Costumi Seoljin Kim, Yi-chun Liu, Louis-Clément Da Costa. - Teatro Ariosto Martedi 9 novembre, ore 20:30 Lakecia Benjamin Pursuance: The Coltranes Lakecia Benjamin sax contralto Zaccai Curtis pianoforte – Lonnie Plaxico contrabbasso – E.J. Strickland batteria - Teatro Ariosto Venerdi 12 novembre 2021, ore 20:30; Sabato 13 novembre, ore 20:30; Domenica 13 novembre, ore 15:30 Orgoglio e pregiudizio di - Jane Austen Prima versione teatrale italiana Marche Teatro adattamento teatrale Antonio Piccolo regia Arturo Cirillo - Ridotto del Teatro Valli Sabato 13 novembre 2021; Domenica 14 novembre mk / Michele Di Stefano Site specific sull'opera di - Eva Jospin -Teatro Municipale Valli Domenica 14 novembre 2021, ore 18:00 Hofesh Shechter Company / Shechter II Political Mother Unplugged coreografia e musica Hofesh Shechter interpretato da Shechter II disegno video proiezioni Shay Hamias disegno luci originale Lee Curran disegno costumi originale Merle Hensel collaborazione alla musica originale Nell Catchpole, Yaron Engler arrangiamenti alle percussioni Hofesh Shechter, Yaron Engler musica aggiuntiva J. S. Bach, Cliff Martinez, Joni Mitchell, Giuseppe Verdi - Teatro Ariosto Mercoledi 17 novembre 2021,ore 20:30 Dada Masilo / The Dance Factory - The Sacrifice Ispirato a la sagra della primavera di Igor Stravinskij coreografia Dada Masilo musiche di Ann Masina, Tlale Makhene, Leroy Mapholo danzatori Dada Masilo, Sinazo Bokolo, Julia Burnham, Zandile Constable, Liyabuya Gongo, Refiloe Mogoje, Thandiwe Mqokeli, Lwando Dutyulwa, Thuso Lobeko, Thamsanqa Majela, Llewellyn Mnguni, Steven Mokone, Lebo Seodigeng, Thami Tshabalala, Tshepo Zasekhaya - Teatro Municipale Valli Venerdi 19 novembre 2021, ore 20:30 Massimo Zamboni - La mia patria attuale Anteprima Nazionale del Nuovo Album con Alessandro “Asso” Stefana, Cristiano Roversi, Gigi Cavalli Cocchi, Erik Montanari, Simone Beneventi, Concerto a fiato L’Usignolo In anteprima nazionale la presentazione del nuovo album di Massimo Zamboni, La mia patria attuale, in collaborazione con Musiche Metropolitane di Luca Zannotti. Con lui sul palco, in un evento unico, tutti i musicisti che hanno collaborato alla stesura delle registrazioni: Alessandro “Asso” Stefana, Cristiano Roversi, Gigi Cavalli Cocchi, Erik Montanari, Simone Beneventi, il Concerto a fiato L’Usignolo. -Teatro Ariosto Sabato 20 novembre, ore 20:30 Compagnia Virgilio Sieni - Paradiso 700° Dante Aligheri regia, coreografia, spazio e luci Virgilio Sieni produzione Comune di Firenze, Dante 2021 Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni, Campania Teatro Festival collaborazione alla produzione Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli – Cremona -Teatro Cavallerizza Domenica 21 novembre 2021, ore 17:00 Christos Papadopoulos - Larsen C Ideazione e coreografia Christos Papadopoulos Con Maria Bregianni, Chara Kotsali, Georgios Kotsifakis, Sotiria Koutsopetrou, Alexandros Nouskas Varelas, Ioanna Paraskevopoulou, Adonis Vais Musica e sound design Giorgos Poulios Set design Clio Boboti Lighting design Eliza Alexandropoulou Costumi Angelos Mentis Un progetto di Christos Papadopoulos // LEON KAI LYKOS Prodotto da Onassis Stegi, Athens (GR) Supportato da Fondation d’entreprise Hermès nell’ambito del New Settings Program -Teatro Municipale Valli Domenica 21 novembre 2021, ore 19:00 e ore 21:30 Il Terzo Reich - di Romeo Castellucci Installazione di Romeo Castellucci suoni di Scott Gibbons coreografia di Gloria Dorliguzzo interpretazione Gloria Dorliguzzo, Jessica D’Angelo realizzazione video Luca Mattei consulenza informatica Alessandro Colla -Teatro Cavallerizza Mercoledi 24 novembre 2021, ore 20:30 Societas - Inferno e Purgatorio 700° Dante Aligheri voce Chiara Guidi violoncello Francesco Guerri cura del suono Andrea Scardovi produzione Societas -Teatro Valli Venerdi 26 novembre 2021, ore 20:00; Domenica 28 novembre, ore 15:30 Giovanna d’Arco - musica di Giuseppe Verdi Dicembre - Teatro Cavallerizza Giovedì 2 dicembre 2021, ore 20.30, Venerdì 3 dicembre, ore 20.30 e Sabato 4 dicembre, ore 20.30 Bros - Concezione e regia Romeo Castellucci concezione e regia Romeo Castellucci musica Scott Gibbons dramaturg Piersandra Di Matteo Motti Claudia Castellucci con Valer Dellakeza, Luca Nava, Sergio Scarlatella - Teatro Valli Venerdì 10 dicembre 2021, ore 20.00 e Domenica 12 dicembre, ore 15.30 Werther - Musica di Jules Massenet - Teatro Valli Martedì 14 dicembre 2021, ore 20.30 Alexander Malofeev, pianoforte - Teatro Ariosto Martedì 14 dicembre 2021, ore 20.30, Mercoledì 15 dicembre 2021, ore 20.30 Diplomazia - Cyril Gely traduzione Monica Capuani uno spettacolo di Elio De Capitani e Francesco Frongia luci Michele Ceglia suono Luca De Marinis con Ferdinando Bruni, Elio De Capitani, Michele Radice, Alessandro Savarese, Simon Waldvogel *Ulteriori aggiornamenti sul programma teatrale seguiranno nei prossimi numeri. Tratto da iteatri.re.it NECROLOGI – Prof. Guglielmo Pregnolato Dopo lunga e penosa malattia, il 21 settembre è scomparso il Prof. Guglielmo Pregnolato. E' stato apprezzatissimo insegnante di musica nella scuola pubblica e autorevole rappresentante della nostra categoria presso gli ambienti scolastici della Provincia di Bologna e della regione Emilia-Romagna. Ai parenti e agli amici del prof. Pregnolato, vadano il nostro pensiero commosso e le nostre affettuose condoglianze.